General der Panzertruppen Hans-Valentin Hube “der Mensch”

Come oggi il 17 agosto del 1943 finiva dopo 39 giorni di duri combattimenti la campagna di Sicilia. Le truppe dell’Asse completavano le operazioni di sgombero dall’isola e il giorno successivo le truppe alleate occupavano Messina. Oggi vogliamo dedicare un post al generale che fu l’assoluto protagonista fra i comandanti delle truppe dell’Asse durante la dura campagna.

Chiamato semplicemente dai suoi uomini, der Mensch, “l’uomo”, per il suo valore, coraggio e capacità di guidare le truppe, ma anche Papà Hube per la sua grande forza morale, Hans-Valentin Hube, fu uno dei migliori comandanti della Wehrmacht nel secondo conflitto mondiale.

Nato a Naumburg in Sassonia il 29 ottobre 1890, fu un valoroso combattente della prima guerra mondiale, durante la quale venne gravemente ferito, subendo l’amputazione della mano sinistra. Evacuato in patria per un lungo periodo di cure e riabilitazione, Hube rientrò in servizio attivo sul fronte occidentale nel dicembre 1915 e prese il comando, con il grado di oberleutnant, di una compagnia di fanteria impegnata in linea nella logorante guerra di trincea.

In riconoscimento del suo servizio durante la battaglia della Somme ricevette nel 1916 la Croce di ferro di I classe, l’anno seguente venne promosso capitano e nel 1918 gli fu assegnata la Croce di Cavaliere dell’Ordine di Hohenzollern con spade. Hube fu costantemente impegnato in prima linea e per il valore dimostrato venne proposto per l’assegnazione della decorazione Pour le Mérite, il più alto riconoscimento concesso dalla Germania imperiale, ma la prima guerra mondiale terminò prima che fosse accolta la proposta presentata dai suoi superiori.

Dopo la fine della Grande Guerra Hube era intenzionato a rimanere nel nuovo esercito tedesco, la Reichswehr, ma la consisttenza dello stesso, come prescritto dai trattati di pace poteva essere di soli 100.000 soldati e a causa della sua mutilazione, la sua richiesta venne inizialmente respinta. Hube non si diede per vinto e continuò ad insistere fino a quando, dopo numerosi altri tentativi, alla fine la sua richiesta fu accolta.

Nel 1928 venne assegnato per le qualità dimostrate alla scuola di guerra di Dresda, e nel 1932, dopo essere stato promosso maggiore, assunse il comando del I battaglione della 3º Reggimento di fanteria in Prussia orientale. Proseguì la sua carriera e nel 1934 venne promosso tenente colonnello e il 1º maggio 1935 fu assegnato alla direzione della scuola di fanteria di Döberitz.

All’inizio della seconda guerra mondiale, Hube non ricevette incarichi attivi durante la campagna di Polonia e rimase schierato al comando del suo vecchio reparto, il 3º Reggimento di fanteria, sul fronte occidentale. Durante la sostanziale tregua, sviluppò l’addestramento dei suoi uomini, attivando esercitazioni estremamente realistiche che suscitarono alcune critiche da parte dei comandi superiori per gli eccessivi rischi corsi dai suoi soldati.

Promosso maggior generale, fu posto al comando, a partire dal 14 maggio 1940 della 16ª Divisione fanteria, inquadrata nel Panzergruppe Kleist, il principale raggruppamento mobile tedesco incaricato di effettuare lo sfondamento decisivo del fronte alleato. Hube condusse la sua divisione, attraverso la Francia settentrionale fino alle coste della Manica e nella seconda parte della campagna, avanzò in Lorena fino a Mirecourt dove Hube ricevette, due giorni prima dell’armistizio, la resa delle truppe del generale Jean Flavigny.

Dopo la vittoria tedesca in Francia la Wehrmacht procedette ad un’ampia riorganizzazione delle sue forze ed a un ampliamento del numero delle formazioni corazzate. Nel quadro di questo programma Hube ricevette l’incarico di costituire, con i quadri e alcuni reparti della 16ª Divisione fanteria, la nuova 16ª Panzer-Division, ufficialmente costituita, il 1º novembre 1940. Subito trasferita in Romania per supportare il nuovo governo locale filo-tedesco, la nuova unità svolse compiti di addestramento dell’esercito rumeno, rimanendo in riserva dell’armata del feldmaresciallo Wilhelm List durante la breve campagna dei Balcani della primavera 1941.

Era ormai tutto pronto per l’invasione dell’Unione Sovietica, la più grande operazione della storia militare, l‘operazione Barbarossa scattata il 22 giugno 1941. Quel giorno la 16ª Panzer-Division  venne inquadrata nel Panzergruppe 1 del generale Ewald von Kleist. La possente armata corazzata, aveva il compito di sfondare le difese di frontiera nel settore meridionale del fronte, e invadere l’Ucraina.

In questa area l’Armata Rossa aveva concentrato un gran numero di formazioni corazzate che contrattaccarono fin dai primi giorni per cercare di fermare l’avanzata tedesca. I panzer furono duramente contrastati e durante la battaglia di Brody-Dubno la divisione di Hube svolse un ruolo decisivo, rivendicando la distruzione di quasi 300 carri armati sovietici.

Hube continuò l’avanzata verso est incontrando aspra resistenza, il 9 luglio 1941 la 16ª Panzer-Division superò la linea Stalin, da dove poté partecipare alla grande battaglia di Uman’ che si concluse con una netta vittoria tedesca. Per il valore dimostrato in queste prime battaglie Hube ricevette la Croce di cavaliere della croce di ferro il 1º agosto 1941.

Dopo la grande vittoria in Ucraina, il Gruppo d’armate Sud del feldmaresciallo Gerd von Rundstedt riprese l’avanzata verso est e invase la Crimea e il Donbas; Hube guidò la sua divisione, fino al Donec, mentre altri reparti corazzati tedeschi marciavano in direzione di Rostov sul Don.

Nonostante le perdite subite, a novembre 1941 i sovietici passarono al contrattacco e i tedeschi subirono le prime sconfitte e dovettero evacuare Rostov e ripiegare. Hube fu impegnato durante i critici mesi invernali in una difficile battaglia difensiva sulle posizioni raggiunte che costò molte perdite. Il 16 gennaio 1942 il generale ricevette, in riconoscimento del valore dimostrato, le foglie di quercia per la Croce di cavaliere.

hans valentin hube nel 1942
Il generale Hube in un immagine del 1942

Il 1° aprile 1942 venne promosso tenente generale e nella successiva operazione Blu, la grande offensiva estiva lanciata sul fronte orientale, continuò a dirigere le difficili operazioni offensive in direzione del fiume Don.

Spesso presente con il suo veicolo di comando sulla linea del fuoco in prima linea, mostrò freddezza e coraggio, venendo anche coinvolto in pericolosi scontri ravvicinati con i mezzi corazzati sovietici.

In questa fase la 16. Panzer-Division di Hube entrò a far parte della 6ª Armata del generale Friedrich Paulus di cui divenne l’elemento corazzato di punta. Si trattava dell’armata destinata da Hitler ad occupare Stalingrado.

Sappiamo tutti come finì e anche Hube rimase intrappolato nell’inferno di  Stalingrado, dove guidò un fallito tentativo di rompere l’accerchiamento. Durante l’assedio di Stalingrado Hube uscì fuori dalla sacca in aereo e si recò al quartier generale di Hitler a Rastenburg per essere promosso general der Panzertruppen e ricevere la decorazione delle spade per la Croce di cavaliere, assegnatagli per il valore dimostrato nei combattimenti del 1942.

Nel quadro del programma di rafforzamento della Wehrmacht nel teatro bellico mediterraneo, dopo la fine della campagna di Tunisia, il 19 maggio 1943 Hube ricevette l’ordine di trasferimento con il quartier generale del 14º Panzerkorps in Italia, dove venne schierato inizialmente in Calabria.

Il 10 luglio 1943 gli anglo-americani diedero inizio allo sbarco in Sicilia, e subito fu chiara la necessità di trasferire importanti rinforzi tedeschi nell’isola. Il 16 luglio 1943 Hube ricevette nuovi ordini dal feldmaresciallo Albert Kesselring, comandante supremo tedesco del settore Sud; egli avrebbe dovuto trasferire il suo 14º Panzerkorps in Sicilia e assumere il comando in capo di tutte le forze tedesche impegnate nell’isola, in quel momento al comando del generale Frido von Senger.

Giunto sull’isola, si mise a disposizione del generale Alfredo Guzzoni comandante della 6ª armata italiana stanziata in Sicilia, e responsabile di tutte le forze dell’Asse deputate alla difesa dell’isola, ma entrò ben presto in contrasto con il suo superiore italiano e dopo gli avvenimenti del 25 luglio 1943, che determinarono la caduta di Mussolini, finì per assumere il comando delle truppe dell’Asse schierate a difesa dell’isola.

Uno dei 17 Tiger presenti in Sicilia
Uno dei 17 Tiger presenti sull’isola

Le truppe tedesche in Sicilia erano in netta inferiorità numerica e materiali nei confronti del corpo di spedizione alleato del generale Dwight Eisenhower, che inoltre disponeva di una schiacciante superiorità aerea, ma Hube riuscì a condurre con notevole abilità la battaglia difensiva, e fu merito principalmente suo se, gli alleati impiegarono quasi 40 giorni per completare l’isola, in luogo delle 1/2 settimane preventivate dai loro comandi.

Adottando abili tattiche difensive, il generale prima fermò la marcia dei britannici del generale Bernard Montgomery sulla linea dell’Etna, quindi estese le sue posizioni verso nord e arrestò anche la rapida avanzata delle truppe americane del generale George Patton sulla cosiddetta linea di San Fratello imperniata sui capisaldi di Troina e Santo Stefano, ottenendo il pieno apprezzamento del feldmaresciallo Kesselring, responsabile delle forze armate tedesche schierate nel Mediterraneo.

Nominato  su proposta del feldmaresciallo Erwin Rommel, responsabile generale di tutte le unità antiaeree presenti in Sicilia, riuscì a concentrare sulle due sponde dello stretto una tale forza antiaerea che finì per scoraggiare qualsiasi tentativo alleato di contrastare l’evacuazione. Chi volesse approfondire l’argomento su quella che viene definita la Dunkerque dell’Asse può leggere il nostro post dedicato all’operazione Lehrgang:

Operazione Lehrgang, l’evacuazione della Sicilia

Come vedremo le forze italo-tedesche ancora presenti sull’isola furono pressoché integralmente evacuate e messe in condizioni di continuare la lotta sul continente. Hube fu praticamente l’ultimo ad evacuare Messina dopo essersi assicurato che anche l’ultimo uomo si fosse messo in salvo e l’impresa, gli varrà il riconoscimento da parte dell’Italia della decorazione della Gran Croce dell’Ordine militare di Savoia.

Con lo sgombero della Sicilia, Hube terminava la sua esperienza sul fronte italiano, per essere trasferito di nuovo a Est, dove sarà protagonista di altre imprese. Alla testa della 1ª Parzerarmee guidò l’annientamento a Zitomir dell’offensiva sovietica volta a rompere la sacca di Korsun, durante la quale le unità inquadrate sotto il suo comando, portarono a termine un epica per marcia di quasi 200 km. Accerchiato Hube riuscì a sfondare le linee sovietiche e salvare la stragrande maggioranza di uomini e mezzi.

Croce di Cavaliere con Fronde di Quercia in Oro, Spade e DiamantiRicevuto ancora una volta personalmente da Hitler, gli venne assegnata la croce di cavaliere con Fronde di Quercia, Spade e Diamanti, decorazione che durante il secondo conflitto mondiale venne concessa solo a 27 uomini, uno di questi era Hube.

Si dice che Hitler avesse in mente di assegnargli l’intero comando delle operazioni all’Est. Ma un tragico destino lo attendeva: durante il viaggio di ritorno al fronte, il suo aereo precipitò a Salisburgo, era il 21 aprile 1944.

Con Hube scompariva uno dei massimi rappresentanti della scuola germanica e in assoluto uno dei migliori generali del II conflitto mondiale. E’ considerato da alcuni storici “uno dei maggiori specialisti della Wehrmacht in fatto di guerra con mezzi corazzati”.

Durante la guerra più volte lo stesso Hitler espresse la sua alta considerazione per Hube; ancora il 24 febbraio 1945 manifestò il suo dispiacere per la morte del generale, lamentando la mancanza di altri generali “fatti dello stesso legno di quercia”. Grazie per aver letto il nostro post, con la speranza che vogliate continuare a seguirci anche in futuro Vi salutiamo e diamo appuntamento al prossimo.

 

 

 

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