Come abbiamo visto in un nostro precedente post, il 22 maggio 1944, si apriva presso la Corte di Appello di Parma il processo contro quattro ammiragli della Regia Marina accusati di tradimento. Due di loro Inigo Campioni e Luigi Mascherpa erano presenti in aula, gli altri due imputati, Priamo Leonardi e Gino Pavesi venivano processati in contumacia. Tutto si svolse praticamente in un giorno solo, in unica udienza e solo un quarto d’ora di camera di consiglio la corte pronunciò la sentenza di morte.
Così scrisse Gianni Rocca nel suo libro “Fucilate gli ammiragli”
«L’istruttoria, condotta dal giudice Vincenzo Cersosismo, procedette a passo di carica. Gli interrogatori degli imputati furono sbrigativi. La ricerca di prove quasi inesistente. (…) C’era in Cersosimo una volontà preconcetta: ai suoi occhi erano colpevoli e basta. Nessuna giustificazione, anche legittima, lo scuoteva nei suoi convincimenti. (…) “Questo processo” disse con grande coraggio l’avvocato Bazini “in realtà non esiste: manca assolutamente di base giuridica, è illogico, assurdo”. Tocca poi all’avvocato Toffanin difendere Mascherpa. Dimostrò lucidamente che l’ammiraglio non poteva non attuare gli ordini ricevuti dal Comando supremo, riconfermati poi dal governatore dell’Egeo, e cioè da Campioni, da cui direttamente dipendeva. Era un soldato, che da due anni combatteva nella sperduta isola di Lero, all’oscuro di tutti i travagli politici della capitale. E come tale doveva obbedire agli ordini del re e dei governi in carica. Il Pubblico ministero intervenne energicamente contro l’avvocato, prospettando alla Corte la possibilità di una sua incriminazione per apologia di reato. Il clima del processo, con le illegalità e le intimidazioni, non poteva essere che quello di un Tribunale speciale»
Al processo agli Ammiragli Italiani in guerra ha dedicato ben tre post che chi volesse può leggere seguendo i link sotto elencati:
Parma, 22 maggio 1944 si apre il processo agli Ammiragli
L’ultima lettera dell’ammiraglio Inigo Campioni prima della fucilazione
Parma 24 maggio 1944, si chiude il processo agli ammiragli
Qui sotto riportiamo la recensioni ufficiale del libro di Giani Rocca sopra citato Fucilate gli ammiragli. La tragedia della marina italiana nella seconda guerra mondiale :
Nel maggio del 1944 il Tribunale speciale condanna a morte gli ammiragli Inigo Campioni e Luigi Mascherpa. Il fascismo, ormai alle sue ultime battute, vuole vendicarsi della Marina, indicata come la responsabile principale della sconfitta. Ma è proprio così? Gianni Rocca ripercorre in questo libro le vicende salienti della guerra italiana sul mare, una sequela di errori strategici e tattici che avranno il loro apice nella battaglia di Capo Matapan del marzo 1941, la più grande sconfitta navale nella storia della Regia Marina. “Fucilate gli ammiragli” accompagna il lettore sulle “rotte della morte” e al largo delle coste di Malta, conquistata dai britannici quasi senza colpo ferire, ma ci mostra anche la determinazione e il coraggio di tanti marinai e ufficiali che, nonostante gli errori di Supermarina (l’organismo iperburocratico che da Roma gestiva le operazioni navali), combatterono con onore.