Nome | Andrea Bafile |
Data e luogo di nascita | Monticchio di Bagno (Aquila), 7 ottobre 1878 |
Forza armata | Regio Marina |
Arma | |
Anni di servizio | 1902 – 18 |
Corpo o Specialità | |
Reparto | Reggimento fanteria di marina San Marco |
Brigata o unità | |
Grado | Tenente di vascello comandante interinale del Reggimento fanteria di marina San Marco |
Guerre o campagne | Prima guerra mondiale |
Data e Luogo di conferimento | Cortellazzo frazione di Jesolo (Venezia), 12 marzo 1918
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Data e Luogo di morte | Cortellazzo frazione di Jesolo (Venezia), 12 marzo 1918 |
Causa della morte | Ferite in combattimento |
Motivazione della Medaglia d’Oro | «Comandante di un battaglione di marinai (Andrea Bafile), mentre preparavasi una operazione sull’estrema bassura del Piave, volle personalmente osare un’arrischiata ricognizione tra i canneti e i pantani della sponda sinistra perché, dallo strappato segreto delle difese nemiche, traesse maggiore sicurezza la sua gente. Tutto vide e frugò, e sventato l’allarme, già trovava riparo, quando notò la mancanza di uno dei suoi arditi. Rifece allora da solo la via perigliosa per ricercarlo e, scoperto poi dal nemico mentre ripassava il fiume, e fatto segno a vivo fuoco, veniva mortalmente ferito. Guadagnata la sponda destra in gravissime condizioni, conscio della fine imminente, con mirabile forza d’animo e completa lucidità di mente, riferiva anzitutto quanto aveva osservato nella sua ricognizione, e dirigendo ai suoi infiammate parole, atteggiato il volto a lieve sorriso che gli era abituale, si diceva lieto che il suo sacrificio non sarebbe stato vano. E passò sereno qual visse, fulgido esempio delle più elette virtù militari, coronando con gloriosa morte una vita intessuta di luminoso coraggio, di fredda, consapevole e fruttuosa audacia, del più puro eroismo.»
— Basso Piave, 12 marzo 1918 |
Altre decorazioni e riconoscimenti
| Medaglia d’argento al valore militare
«Per aver raggiunto in condizioni particolarmente pericolose i maneggi degli allagamenti della santabarbara prodieri della Regia Nave Quarto durante un gravissimo incendio sviluppatosi su quella Nave il 23 aprile 1913 e per aver dato prove ininterrotte di abnegazione, di coraggio, di resistenza e di serenità nel non breve periodo di tempo in cui la nave si trovava in critiche condizioni.» — Regio Decreto 27 luglio 1913
Medaglia di bronzo al valore militare
«Partecipava ad una spedizione aerea in cui gli apparecchi terrestri, percorrendo un lungo tratto di mare aperto, in condizioni avverse, riuscivano a raggiungere le Bocche di Cattaro ed a colpire con grande esattezza ed efficacia gli obiettivi navali, rientrando tutti alla base, malgrado le deviazioni inevitabili nella crescente foschia.» — Bocche di Cattaro, 4 ottobre 1917 — Decreto Luogotenenziale 8 novembre 1917
Oltre a un liceo scientifico all’Aquila, gli è stato intitolato un bivacco a quota 2669 sulla cresta sud-est della Vetta Centrale del Corno Grande del Gran Sasso d’Italia.
La Marina Militare ha intitolato nel 1968 alla sua memoria una nave da sbarco che restò in servizio fino al 1981.
Gli è stata intitolata la Compagnia Operazioni Speciali del Reggimento San Marco e una caserma di lagunari a Malcontenta di Mira (VE)
Hanno preso il suo nome una strada di Roma, la via principale del Lido di Jesolo e tantissime altre strade di città e paesi italiani.
Prese il suo nome il primo battaglione del Reggimento San Marco, ricostituito nel 1943 ed attivo durante tutta la successiva guerra di liberazione.
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Luogo di sepoltura | Sepolto nel cimitero di Ca’ Gamba a Jesolo, il suo corpo fu poi riesumato e trasportato con onori solenni in Abruzzo. Dal 20 settembre 1923 le sue spoglie mortali riposano in un sacrario, opera di Felice Giuliante, scavato fra le rocce della Majella a Bocca di Valle, presso Guardiagrele (Chieti), realizzato a partire dal 1920 per commemorare i caduti abruzzesi della prima Guerra mondiale. |