Il 5 agosto 1942, moriva sul fronte russo il pluridecorato colonnello Aminto Caretto, comandante del glorioso 3° reggimento bersaglieri. Al valoroso ufficiale erano state già conferite tre Medaglie d’argento, tre di bronzo e con una Croce di guerra al valor militare. Il 31 luglio 1942 rimase gravemente ferito ad un gamba durante un combattimento a Serafimovic sul fiume Don. “Papa” Caretto, come affettuosamente veniva chiamato dai suoi bersaglieri si spense in quel tragico 5 agosto presso l’ospedale da campo n. 46 sul fronte russo.
Con Decreto Luogotenenziale 25 febbraio 1946, alla sua memoria verrà conferita la Medaglia d’Oro la cui motivazione esprime benissimo le qualità del valoroso ufficiale:
«Soldato di tempra purissima e di indomito valore, veterano di tre campagne da lui vissute a capo di unità scelte e d’assalto, comandante abile ed audace che a carattere integerrimo univa le risorse più esaltatrici del sentimento, in ogni prova, in ogni rischio, in ogni evenienza di guerra, dava testimonianza delle sue doti inestimabili di comando e di azione. Alla testa di un reggimento bersaglieri, che all’impronta del suo personale ardimento ragguagliava ovunque i vertici di nobili tradizioni e di storia superba, si distingueva per sagace perizia ed elette qualità guerriere nelle operazioni sul fronte iugoslavo e su quello russo, dove la sua unità meritava una seconda medaglia d’oro. Dopo aver guidato per oltre un anno vittoriosamente sul fronte orientale i suoi battaglioni, avventandone con impeto leggendario le logore file contro nemico soverchiante che in impari lotta era ricacciato oltre il Don, soccombeva per ferita, consacrando col supremo sacrificio il suo destino di eroe. Balcania, 13 aprile – 30 giugno 1941; Fronte russo, 26 luglio 1941 – 5 agosto 1942.»
— Decreto Luogotenenziale 25 febbraio 1946
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Gloria e Onore 💪🇮🇹♠️
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