Sicilia 5 luglio 1943, la morte di due “assi” della Regia Aeronautica

Il post odierno è ambientato in Sicilia, dove nei primi giorni di luglio 1943, quelli immediatamente precedenti all’invasione dell’isola da parte delle forze alleate, come un po’ ovunque nei cieli d’Italia i piloti della Regia Aeronautica, con pochi mezzi a disposizione cercano di contrastare lo strapotere aereo alleato che semina la morte nelle nostre città e la distruzione del nostro tessuto industriale.

Su tutta l’isola è in atto una grande offensiva aerea che vede coinvolta il 3 la parte occidentale, il 4 la zona orientale mentre il 5 l’attacco pesantissimo ha come obbiettivo il sistema aeroportuale di Catania. Per i comandi alleati è tassativo ridurre a zero le possibilità delle forze aere dell’Asse di attaccare le forze da sbarco che fra soli cinque giorni si presenteranno davanti alle spiaggi siciliane.

Quel tragico 5 luglio per 1943, due “assi” della Regia Aeronautica perderanno la vita in due distinti combattimenti aerei avvenuti a poche ore l’uno dall’altro e a pochi chilometri di distanza.  I due valorosi italiani erano entrambi in forza all’84ª Squadriglia del 10° gruppo “Francesco Baracca” del 4° stormo C.T. caccia terrestre basato all’aeroporto di Gerbini. Il gruppo aveva come simbolo il famosissimo “cavallino rampante” appartenuto all’asso degli assi della Grande Guerra Francesco Baracca.

Questo è il racconto del loro ultimo giorno di vita, quello in cui donarono la vita alla Patria meritandosi la Medaglia d’Oro al Valor Militare:

5 luglio 1943, la morte di due assi della Regia Aeronautica nei cieli della Sicilia

Un pensiero riguardo “Sicilia 5 luglio 1943, la morte di due “assi” della Regia Aeronautica

  1. Grazie per la bellissima pagina, e per le notizie – che stranamente NON sono MAI comparse su Franco Lucchini, eroe e artista dell’aria. e sul suo eroico collega Leonardo Ferulli!
    Conobbi Giuseppe Biron in uno degli ultimi raduni dai superstiti dell’ANR a San Pelagio, e lo ricordo col suo pizzetto alla Balbo seduto ai posti d’onore fra Luigi Gorrini MOVM e Don Botto, il coraggioso cappellano che rimase con Adriano Visconti fino all’ultimo.
    Aspetto quindi altre pubblicazioni per le quali vi prego caldamente di avvisarmi.
    Con riconoscenza e stima!
    Gianfranco Lenti, figlio di un aviatore della 1° ora sui BR 20

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