«Insuperabile Comandante di reparti Aerosiluranti, in quattro anni di guerra combattuta senza pari, con entusiasmo senza limiti, si prodigava oltre ogni possibilità coprendosi di Gloria. Cinque Medaglie d’Argento, tre di Bronzo ed una promozione per merito di guerra testimoniano il suo Valore. Oltre centomila tonnellate di naviglio colpito ed affondato sono il suo pegno d’onore. Nella ripresa d’animi e di macchine, dopo l’ 8 settembre, con fede indiscussa ricostituiva e veniva proposto al comando del 1º Gruppo Aerosiluranti. Sempre Primo nella lotta, si prodigava ancora con l’animo e col cuore al di là del proprio dovere, lanciandosi contro il nemico che calpestava il suolo della Patria. Il mare di Roma vedeva ancora i rossi bagliori delle navi da lui colpite. In questa epopea di eroismo si gettava per l’ultima volta in un infernale sbarramento di fuoco guidato soltanto dalla sua fede che non ha mai tremato ne conosciuto sconfitta. Nel sovrumano intento di raggiungere le unità nemiche, sorpassava l’impossibile barriera che guarniva sul mare e sulla terra la testa di ponte di Nettuno, colpiva ancora non ritornando da quel mare che già conosceva le sue gesta di vittoria. Suggellava così il suo smisurato valore, la sua fede incrollabile, le sue virtù di combattente, come esempio agli eroi ed a vanto della rinata Patria nostra»
— Cielo del Mediterraneo Centrale – Testa di Ponte Nettuno 10-11 marzo 1944
La sera del 10 aprile 1944, lunedì di Pasqua quattro aerosiluranti dell’Aeronautica Nazionale Repubblicana decollano alla volta di Anzio nell’ambito delle operazioni di contrasto allo sbarco americano sul litorale laziale avvenuto il precedente 22 gennaio. Carlo Faggioni in questo ciclo di operazioni aveva già portato a termine con successo numerose missioni di attacco meritandosi la Croce di Ferro germanica di 1 classe, quella sarà la sua ultima missione.
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