Verso le ore 12 di martedì 18 febbraio 1947, un treno merci stipato di uomini, donne e bambini provenienti dalle martoriate terre istriane, dalmate e del Quarnaro, si apprestava a fare scalo, dopo un lungo e faticoso viaggio, alla stazione di Bologna. Pronti ad accogliere i nostri sfortunati connazionali, c’erano la Pontificia Opera di Assistenza e la Croce Rossa Italiana che avevano preparato dei pasti caldi, soprattutto per bambini e anziani.
Ma purtroppo le cose non andarono come tutti si possono immaginare. Qualche tempo prima che il convoglio carico di esuli italiani, gente che aveva dovuto abbandonare in fretta e furia le proprie case, giungesse nelle vicinanze del capoluogo emiliano, i sindacalisti dei ferrovieri CGIL, iscritti al Partito Comunista Italiano, diramarono un messaggio ai microfoni della stazione, incitando i compagni a bloccare la stessa se il “treno dei fascisti” si fosse fermato:
Se i profughi si fermano per mangiare, lo sciopero bloccherà la stazione.
Per sapere cosa successe in quel vergognoso giorno della nostra storia, potete cliccare sul link sottostante: