Dopo la dura sconfitta subita dalle forze italo-tedesche nell’epica battaglia di El Alamein, che si svolse negli infuocati deserti egiziani dal 23 ottobre al 4 novembre 1942 e il contemporaneo sbarco americano nel novembre dello stesso anno nell’Africa settentrionale francese, le forze alleate avevano continuato la loro corsa sia da ovest che da est, con l’intento di scacciare l’Asse dal continente africano e di conseguenza passare poi alla fase successiva, l’attacco alla “fortezza Europa”.
Il 23 gennaio 1943, Tripoli veniva occupata dalle truppe della VIII Armata britannica e il giorno seguente alla caduta della capitale della Libia italiana, il 24 gennaio 1943 Mussolini designò il generale d’armata Giovanni Messe, che così bene aveva fatto sul fronte orientale alla guida del C.S.I.R., nuovo Comandante Superiore delle forze italiane in Africa settentrionale. Il Duce che lo aveva voluto fortemente a capo delle forze armate in quel che restava dei nostri possedimenti africani, lo invitò a resistere per riprendere nell’estate successiva l’offensiva per riconquistare la Libia per poi attaccare nuovamente l’Egitto.
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Giovanni Messe nominato comandante supremo forze italiane in Africa