«Mentre le armate tedesche in Italia si ritiravano, le forze di Tito si erano spinte rapidamente in territorio italiano a nord-est. Esse speravano di carpire le terre da loro rivendicate in questa zona ed in particolare occupare Trieste prima che arrivassero le truppe anglo-americane»
Cosi scrisse il primo ministro britannico Winston Churchill nella sua opera sulla seconda guerra mondiale al volume XII. Il 1° maggio 1945, per la seconda volta i partigiani slavi occupavano militarmente Trieste, il giorno prima dell’arrivo delle truppe neozelandesi. Era l’inizio della seconda parte del “martirio di Trieste”, la terribile quarantena che dopo massacri, stupri e violenze di massa terminerà il 12 maggio successivo. Questo è il racconto di quei terribili giorni.
1° maggio 1945, gli slavi occupano per la seconda volta Trieste
Sui terribili e spaventosi quaranta giorni della seconda occupazione slava di Trieste segnaliamo il libro I quaranta giorni di Trieste. 1 maggio-12 giugno 1945. La storiografia tra ideologia e critica.
Il libro analizza le diverse ricostruzioni che autori di varia ideologia, testimoni e protagonisti degli eventi triestini del maggio-giugno 1945, hanno prodotto in scritti, che intendono essere opere storiche serie ed attendibili.
L’obiettivo è stato di verificare in che misura le discrepanze, la parzialità e le diversità di interpretazione, in dipendenza da impianti ideologici contrapposti, si siano concretizzati in un caso specifico. Più attendibili come testimonianze che come vere opere di storia, i loro scritti hanno permesso di contestualizzare però la questione di Trieste nel suo vero alveo, che è quella delle nascenti tensioni internazionali che daranno origine in pochi anni alla guerra fredda.
[…] 1° maggio 1945, quando la città era completamente nelle mani del C.L.N., entrarono in Trieste le avanguardie dell’esercito popolare di liberazione di Tito che si sostituirono subito ai partigiani italiani nel controllo delle città. Il giorno dopo, le […]
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