Nome e Cognome | Nicolò Cobolli Gigli |
Luogo e data di nascita | Torino, 30 ottobre 1918 |
Forza Armata | Regia Aeronautica |
Specialità | Caccia Terrestre |
Squadra e stormo | |
Reparto | 24º Gruppo Autonomo Caccia Terrestre |
Unità | 354ª Squadriglia Fiat C.R. 42 Falco |
Grado | Sottotenente pilota |
Anni di servizio | 1936-1941 |
Guerre e campagne | Seconda Guerra Mondiale (Campagna di Grecia) |
Luogo e data del conferimento | Cielo dell’Albania, 4 marzo 1941 |
Luogo e data della morte | Cielo dell’Albania, 4 marzo 1941 |
Motivazione della Medaglia d’Oro | «Pura espressione della gioventù del Littorio, chiedeva ed otteneva, giovanissimo ancora, di essere assegnato ad un reparto di aviazione da caccia. Pilota di eccezionale valore, gregario sicuro e fedele, combattente tenace ed aggressivo, in più scontri aerei, contribuiva ad infliggere al nemico la perdita di numerosi velivoli. Durante un combattimento contro preponderanti forze nemiche, dopo avere strenuamente ed eroicamente sostenuta la lotta asperrima, si slanciava in soccorso di un gregario che, tagliato fuori dalla formazione, stava per essere sopraffatto. Una raffica nemica, colpendolo in pieno, stroncava con la sua fiorente giovinezza, l’ultimo suo gesto generoso degno della nobiltà d’animo e dell’ardimento che aveva caratterizzato la sua vita.» — Cielo di Albania, novembre 1940 – 4 marzo 1941 |
Riconoscimenti e altre decorazioni | Gli è stato intitolato il 6º Stormo da interdizione dell’Aeronautica Militare attualmente con sede presso l’aeroporto di Brescia-Ghedi. Il comune di Castelforte gli ha intitolato una via, l’Istituto comprensivo, e nel 2006 è stato eretto un monumento in Piazza Medaglia d’Oro. Roma Capitale, nel 1966, gli ha dedicato una strada nel quartiere della Balduina |
Luogo di sepoltura | La sua salma riposa a Roma nel acrario dell’Aeronautica Militare presso il cimitero del Verano |
Nel corso della stesso combattimento aereo del 4 marzo 1941, il Gruppo viene inviato a fornire copertura aerea ad una flottiglia della Regia Marina impegnata, dall’inizio del mese, in una missione di bombardamento navale contro postazioni nemiche dislocate sulla costa dell’Albania e formata dal cacciatorpediniere Augusto Riboty, dalla torpediniera Andromeda e da tre barche d’assalto MAS.
Avvisata del pericolo venne dato l’allarme e l’ordine di decollo immediato alle unità della britannica Royal Air Force dislocate in zona. La forza d’attacco era costituita da 15 bombardieri leggeri Bristol Blenheim, scortati da dieci caccia monoplani Hawker Hurricane e diciassette caccia biplani Gloster Gladiator.
La formazione britannica intercettò la forza navale italiana 10 miglia a sud di Valona e quando i Blenheim iniziarono a bombardare le unità navali, peraltro senza successo, la caccia italiana iniziò il combattimento aereo. Nel corso dello stesso vennero abbattuti cinque velivoli britannici e oltre a Cobolli Gigli trovò la morte anche il sergente pilota Marcello De Salvia abbattuto mentre combatteva a bordo del suo Macchi G 50 Saetta, anch’esso decorato con Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.
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