Il Bollettino del Quartier Generale delle Forze armate venne diramato in Italia a partire dall’ 11 giugno 1940, per un totale di 1.201 comunicati. Esso, come venne indicato nelle disposizioni ufficiali, a partire dal 15 giugno 1940, sarà diramato alle ore 13 e conterrà tutto quanto concernente lo svolgimento delle operazioni sino alle ore 24 del giorno precedente.
Il 19 novembre 1940 venivano diramate con il Foglio di disposizioni n. 5 del P.N.F. le direttive riguardo al contegno da tenere durante l’ascolto del Bollettino di guerra, che prescriveva fra l’altro:
Nei pubblici ritrovi, allorchè viene trasmesso per radio il Bollettino di guerra, i fascisti presenti lo ascoltino in piedi. Il pubblico non tarderà a uniformarsi a questa esempio di comprensione e di stile.
Noi abbiamo scelto di pubblicare gli stessi, raggruppando in un unico post tutti i bollettini emessi in quel giorno specifico, per tutti gli anni del conflitto mondiale.
- Bollettino n. 214
Il Quartier Generale delle Forze Armate comunica in data 7 gennaio 1941:
Gli ultimi capisaldi che resistevano ancora a Bardia sono caduti verso la sera del 5 andante. Le nostre truppe hanno, durante 25 giorni, scritto pagine sublimi di ardimento e inflitto perdite forti al nemico. Forti sono state anche le nostre, in materiali, in uomini: caduti, feriti, dispersi. Durante un’incursione nemica su Tobruk due velivoli nemici sono stati abbattuti in fiamme dall’artiglieria contraerea della R. Marina.
Sul fronte greco, con nostro riuscito colpo di mano, ci siamo impossessati di una importante posizione; armi automatiche e munizioni, abbandonate dal nemico, sono cadute in nostre mani. In favorevole scontro di pattuglie abbiamo catturato alcuni prigionieri. Aerei nemici hanno attaccato una nostra base: un Blenheim è stato abbattuto dalla difesa contraerea. Una formazione da caccia, in crociera, scontratasi con velivoli avversari, ne ha abbattuti tre. Altra nostra formazione, malgrado il tempo avverso, ha bombardato un importante obiettivo avversario. Tutti i nostri velivoli sono rientrati.
In Africa orientale, in zona Tessenei, al confine sudanese, elementi meccanizzati nemici sono stati fugati dal tiro della nostra artiglieria. Sul rimanente del fronte, azioni di pattuglie e di artiglierie.
- Bollettino n. 584
Il Quartier Generale delle Forze Armate comunica in data 7 gennaio 1942:
Nella giornata di ieri nulla di speciale nella regione di Agedabia. Violenti concentramenti di artiglieria contro le nostre posizioni nel settore di Sollum – Halfaya.
Le sfavorevoli condizioni atmosferiche hanno fortemente limitato l’attività aerea in Cirenaica e nel Mediterraneo. Nostre formazioni, tuttavia, agendo a stretto raggio, hanno battuto con successo colonne di mezzi meccanizzati nemici, molti dei quali sono stati incendiati. Ripetute azioni dell’aviazione italo – germanica sugli obiettivi di Malta.
Un velivolo inglese che tentava di sorvolare Siracusa, colpito dalla precisa reazione di quella difesa contraerea, è atterrato nella penisola di Magnisi (sud di Augusta); catturati i due sottufficiali dell’equipaggio.
- Bollettino n. 957
Il Quartier Generale delle Forze Armate comunica in data 7 gennaio 1943:
Nella Sirtica più accentuata attività esplorativa.
E’ continuata la pressione di preponderanti forze sui nostri presidi del Sahara libico.
Contrattacchi avversari condotti con impiego di consistenti reparti di fanteria non ottenevano in Tunisia alcun risultato: il nemico era ovunque ricacciato sulle posizioni di partenza.
Formazioni della nostra aviazione hanno bombardato le basi portuali anglo – americane ‘dell’Africa settentrionale francese ed in particolare le attrezzature di Bona suscitando violenti incendi sugli obiettivi.
Incursioni aeree causavano qualche danno nei quartieri centrali di Tunisi; pure a Kairouan venivano distrutte alcune abitazioni arabe; sono segnalate vittime fra le popolazioni.
In combattimento 5 apparecchi sono stati abbattuti dalla caccia germanica, uno dall’artiglieria della difesa.
Nelle acque di Pantelleria 2 nostri mas colpivano e facevano precipitare in fiamme un aereo, respingendo inoltre l’attacco di alcuni altri.
Una unità navale, al comando del tenente di vascello Saverio Marotta, ha affondato un sommergibile nemico nel Mediterraneo centrale.