Il Bollettino del Quartier Generale delle Forze armate venne diramato in Italia a partire dall’ 11 giugno 1940, giorno in cui venne emesso il n° 1, fino al tragico 8 settembre 1943, per un totale di 1.201 comunicati. Esso, come venne indicato nelle disposizioni ufficiali, a partire dal 15 giugno 1940, sarà diramato alle ore 13 e conterrà tutto quanto concernente lo svolgimento delle operazioni sino alle ore 24 del giorno precedente.
Il 19 novembre 1940 venivano diramate con il Foglio di disposizioni n. 5 del P.N.F. le direttive riguardo al contegno da tenere durante l’ascolto del Bollettino di guerra, che prescriveva fra l’altro:
Nei pubblici ritrovi, allorchè viene trasmesso per radio il Bollettino di guerra, i fascisti presenti lo ascoltino in piedi. Il pubblico non tarderà a uniformarsi a questa esempio di comprensione e di stile.
Noi abbiamo scelto di pubblicare gli stessi, raggruppando in un unico post tutti i bollettini emessi in quel giorno specifico, per tutti gli anni del conflitto mondiale.
- Bollettino n. 367
Il Quartier Generale delle Forze Armate comunica in data 7 giugno 1941:
Nella notte sul 7 nostri velivoli hanno bombardato le basi aeree di Malta. Nelle prime ore di stamane una formazione di nostri cacciatori ha compiuto un attacco al suolo sull’aeroporto di Hal Far: sono stati incendiati velivoli nemici.
Nell’Africa settentrionale, sul fronte di Tobruk, abbiamo stroncato un tentativo di attacco nemico. Reparti aerei hanno continuato a colpire gli apprestamenti difensivi della Piazza provocando visibili incendi ed hanno centrato baraccamenti nella zona di Sidi el Barrani.
Nell’Africa orientale, regione Galla e Sidama, sono in corso aspri combattimenti sul fiume Omo Bottego. Nella zona di Gondar abbiamo respinto un tentativo di reparti sudanesi di accerchiare un nostro presidio.
- Bollettino n. 737
Il Quartier Generale delle Forze Armate comunica in data 7 giugno 1942:
Le operazioni delle forze dell’Asse in Marmarica proseguono favorevolmente. Forti unità avversarie appoggiate da artiglierie e mezzi blindati, che hanno tentato di ricacciarci da posizioni raggiunte, sono state battute e contrattaccate: risultano distrutti 36 carri armati, alcune decine di automezzi, fatto qualche centinaio di prigionieri.
L’aviazione, quantunque ostacolata da sfavorevoli condizioni atmosferiche, ha svolto efficace attività: 14 apparecchi britannici venivano abbattuti, 6 costretti ad atterrare, uno colpito ed incendiato da batterie terrestri.
Dalle azioni di ieri e del giorno precedente 3 nostri velivoli non hanno fatto ritorno.
Un Beaufighter ha tentato di sorvolare l’isola di Lampedusa: centrato dal tiro contraereo, é precipitato in mare; i due sottufficiali componenti l’equipaggio sono stati raccolti e catturati. Un’incursione condotta questa notte su Napoli e dintorni da più ondate di aerei inglesi ha causato danni di non grave entità; alcuni incendi sono stati prontamente domati; fra la popolazione civile, un morto e un ferito.
L’incursione ha successivamente raggiunto il litorale della provincia di Littoria con lancio di razzi illuminanti.
- Bollettino n. 1.108
Il Quartier Generale delle Forze Armate comunica in data 7 giugno 1943:
In Mediterraneo un sommergibile nemico è stato affondato da mezzi della R. Marina.
Plurimotori avversari hanno bombardato Messina, Reggio Calabria ed altre minori località dello stretto. Nostri cacciatori impegnavano la formazione avversaria abbattendo 4 quadrimotori; un quinto precipitava raggiunto dal tiro contraereo. Anche ieri Pantelleria é stata obiettivo di reiterate incursioni nel corso delle quali, ad opera della caccia e delle batterie della difesa, 7 velivoli venivano distrutti. In combattimento con cacciatori tedeschi, il nemico ha perduto altri 2 bombardieri a sud della Sicilia ed uno Spitfire sull’isola di Linosa (Lampedusa). Dalle operazioni della giornata 3 nostri aerei non sono ritornati alle basi.
Le perdite della popolazione nella provincia di Reggio Calabria, finora accertate a seguito dell’incursione di cui dà notizia il bollettino odierno, ammontano a 50 morti e 7 feriti; non ancora precisate quelle di Messina.