L’Operazione Winter-gewitter in italiano tempesta invernale, chiamata anche offensiva di Natale o battaglia della Garfagnana fu l’ultima offensiva italo-tedesca nel corso del secondo conflitto mondiale. L’azione si sviluppò dal 26 al 28 dicembre del 1944 nella zona della Garfagnana in lucchesia, sulla Linea Gotica. Venne definita come le “Ardenne italiane” presentando molte analogie con l’attacco tedesco nella zona delle Ardenne, l’ultima offensiva di una certa importanza delle truppe tedesche sul fronte occidentale durante la seconda guerra mondiale che si svolse dal 16 dicembre 1944 al 25 gennaio 1945.
L’offensiva, l’unica lanciata congiuntamente dai reparti della Wehrmacht e dall’Esercito Nazionale Repubblicano della Repubblica Sociale Italiana nel corso della guerra, fu diretta contro i reparti statunitensi della 92nd Infantry Division, e si sviluppò in seguito al sostanziale stallo che regnava sul fronte italiano dopo il fallimento delle offensive dell’VIII armata britannica sul settore del mare Adriatico e degli attacchi della 5ª Armata americana verso La Spezia e Bologna sul settore tirrenico.
Dalla fine di ottobre, il fronte italiano si era stabilizzato alle spalle della Linea Gotica, dietro la quale erano ripiegati resistendo i reparti tedeschi del feldmaresciallo Albert Kesselring; a parte poche azioni minori, gli Alleati fermarono le operazioni offensive in vista dell’inverno, al fine di riorganizzare i reparti in previsione dei nuovi attacchi da lanciare lungo tutto il fronte non appena le condizioni meteo fossero migliorate.
Mentre gli alleati pensavano a rafforzarsi al massimo, in attesa di sferrare l’attacco finale e risolutivo contro le linee italo-tedesche, quest’ultimi già dalla fine di ottobre stavano pensavano ad un’offensiva nella zona occidentale della linea Gotica, considerata un settore tranquillo e quindi debolmente presidiato dai reparti americani, allo scopo di allentare la pressione su Bologna e comunque ridare morale alle truppe da troppo tempo abituate a sole operazioni difensive.
Il generale inglese Harold Alexander e statunitense Mark Wayne Clark avevano concordato di riprendere gli attacchi verso Bologna e la pianura padana a partire dal 24 dicembre, nonostante l’inizio dell’inverno, ma il 22 dicembre i servizi d’intelligence riferirono di preparativi offensivi tedeschi sul fronte della 5ª Armata americana. Venne quindi deciso di sospendere i preparativi per l’operazione, mentre l’8th Indian Infantry Division venne posta in stato d’allerta per muovere in aiuto degli americani in caso di bisogno. Sul fronte opposto nel frattempo tutto era pronto per dare il via alla “tempesta invernale”-
I piani elaborati dallo Stato Maggiore germanico incontrarono il pieno appoggio sia di Mussolini che del comandante delle forze della Repubblica Sociale Italiana, il maresciallo d’Italia Rodolfo Graziani, i quali chiesero che ad esso potessero partecipare le ricostituite divisioni regolari dell’E.N.R., da pochi mesi rientrate dall’addestramento in Germania. Unità che fino ad allora erano state impegnate solo in compiti secondari come la difesa costiera, la lotta antipartigiana ed il presidio della frontiera delle Alpi Occidentali.
Si trattava di piani piuttosto ambiziosi che prevedevano l’impiego di almeno quattro divisioni (due tedesche e due italiane) e si ponevano come obiettivo finale lo sfondamento del fronte e la riconquista di Lucca e Livorno, ma ben presto ci si rese conto che simili idee erano irrealizzabili a causa della carenza di truppe oltre che di carri armati ed aerei, oltre al fatto che ormai da mesi le aviazioni alleate avevano il controllo assoluto dei cieli.
La decisione finale fu presa dal comandante della 14ª armata tedesca, generale Kurt von Tippelskirch, il 10 dicembre: l’operazione fu ridotta ad una semplice “ricognizione in forze” contro le posizioni nemiche, in pratica un’incursione contro gli avamposti Alleati per indebolirne il fronte. Come zona dell’attacco fu scelta la valle del Serchio, nella regione della Garfagnana, dove le posizioni avanzate della 92nd Infantry Division (composta in maggioranza da afroamericani) erano giudicate un obiettivo facile a causa dell’inesperienza della divisione, da poco giunta sul fronte.
L’attacco fu affidato ad un kampfgruppe (gruppo di battaglia) creato per l’occasione riunendo reparti prelevati dalla 148ª Infanterie-Division tedesca e precisamente 2 reggimenti di granatieri, due battaglioni di Gebirgsjäger gli alpini tedeschi e uno di mitraglieri, mentre la R.S.I. metteva in campo la 4ª Divisione alpina “Monterosa” oltre a un battaglione distaccato dalla 3ª Divisione fanteria di marina “San Marco”, il tutto sotto il comando del generale Otto Fretter-Pico, comandante della 148ª Division.
Si trattava di circa novemila uomini di cui circa due terzi italiani che si sarebbero trovati di fronte forze equivalenti più o meno al doppio. Il 21 dicembre 1944, il maresciallo Graziani e il generale Carloni visitarono i battaglioni della Divisione Monte Rosa in Garfagnana, per preparare l’offensiva. Il 23 dicembre i battaglioni alpini tedeschi iniziano la marcia verso la zona di raccolta partendo dall’Abetone, compiendo a piedi un poderoso e imponente sforzo tattico di trasferimento operativo.
Come data dell’attacco fu scelta la notte tra il 25 ed il 26 dicembre, onde sfruttare la tregua natalizia per completare gli ultimi preparativi; all’operazione fu dato il nome in codice di Wintergewitter, “tempesta invernale”. Nel post successivo vedremo come si svolse la battaglia della Garfagnana. Grazie per aver letto il nostro post e con la speranza che vogliate continuare a seguirci anche in futuro Vi salutiamo e diamo appuntamento al prossimo.
Il paragone con l’offensiva delle Ardenne,mi sembra parecchio ardita, si tratto’dì una classica “ricognizione in profondità “più per disorganizzare il dispositivo alleato e obbligarlo a disporsi in difensiva -quindi ritardando velleità offensive,risultato conseguito. Importante (e misconosciuto )il ruolo dei soldati italiani della Monterosa e della X,che combatterono bene! Molto bene.
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[…] Come abbiamo visto nel nostro post del 26 dicembre, nella notte fra il 25 e il 26 di quel freddo inverno del 1944, la divisione alpina “Monterosa” e un battaglione della divisione granatieri San Marco della Repubblica Sociale insieme a reparti tedeschi, avevano lanciato nella zona della linea gotica e precisamente in Garfagnana un offensiva denominata “Operazione tempesta invernale” (Wintergewitter). […]
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[…] “Operazione Wintergewitter” le Ardenne italiane […]
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[…] che vi fecero servizio dal maggio al settembre del 1945. Si trattava della divisione che durante “Operazione Wintergewitter” in italiano tempesta invernale, l’ultima offensiva italo-tedesca nel corso del secondo conflitto mondiale, erano stati […]
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Mio padre fu uno di quelli nati nel 1925, fu arruolato nella monte rosa. Mi parlo poco di quel periodo in galfagnana, credo sia stato terribile. Qualcuno può darmi informazioni. Mio padre si chiamava Sala Iles Nereo grazie.
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spezzo una lancia a favore dei negri americani,datisi alla fuga;se fossi stato un negro americano,visto come venivano trattati,non mi sarei fatto certo ammazzare per gli Stati Uniti
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Se spezzi una lancia, si dice neri e non negri…
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https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/nero-negro-e-di-colore/734
Siamo noi che diamo un significato politico ad un aggettivo e a mio parere certa intellighenzia (?) di sinistra, con lo scopo di fomentare odio e autoreferenziarsi a paladini degli oppressi… ma in realtà è un’operazione indotta..
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[…] fronte la Monterosa sarà protagonista della battaglia della Garfagnana, denominata dai tedeschi “Operazione Wintergewitter” in italiano tempesta invernale, che fu l’ultima offensiva italo-tedesca nel corso del secondo conflitto mondiale e che si […]
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[…] fronte la Monterosa sarà protagonista della battaglia della Garfagnana, denominata dai tedeschi “Operazione Wintergewitter” in italiano tempesta invernale, che sarà di fatto l’ultima offensiva italo-tedesca nel corso del secondo conflitto mondiale e […]
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