Istria 2 ottobre 1943, operazione Wolkenbruch

Nella notte del 2 ottobre 1943, di esattamente 75 anni scattava, sotto il comando del generale Paul Hausser, pluridecorato ufficiale considerato il padre putativo delle Waffen-SS, l‘operazione Wolkenbruch, volta alla riconquista da parte tedesca delle zone dell’Istria occupate dai partigiani slavi, al seguito del disgregamento delle forze armate italiana dopo l’armistizio dell’8 settembre precedente. 

Nell’operazione furono impiegate due fra le più efficienti e combattive divisioni delle SS : la 1. SS-Division “Leibstandarte SS Adolf Hitler” e la 7. SS-Gebirgsdivision “Prinz Eugen” (reduce dalla Dalmazia). Furono inoltre impiegate unità della 162ª divisione turkmena (162. Turkmenische Infanterie-Division), la 24ª Panzer-Division e la 44ª Reichs-Grenadierdivision, la 71. Infanterie-Division, oltre a ridotte unità della neo costituita Repubblica Sociale Italiana.

Come forse era successo solo in Ucraina, le forze tedesche furono accolte dalla popolazione civile, sicuramente dalla componente italiana come liberatrici. Il mese appena trascorso, aveva mostrato, seppure in un lasso cosi limitato di tempo quanto fossero spietate le forze partigiane slave contro la popolazione di lingua italiana, poco dopo la fine dell’operazione tedesca si cominceranno a scoprire le prime foibe.

Subito dopo l’armistizio, i tedeschi avevano lanciato l’operazione Achse, per assumere il controllo del Regno d’Italia e da tale operazione erano rimaste escluse la Venezia Giulia e la Provincia di Lubiana. In quelle zone le autorità germaniche si limitarono ad assumere il controllo dei centri principali, quali Pola, Trieste e Fiume, mentre nel resto della regione, lasciato sguarnito, i partigiani jugoslavi assunsero il controllo del territorio.

Terminate le operazioni di disarmo del Regio Esercito nel territorio italiano e nei Balcani, il Comando Supremo germanico decise di riprendere possesso delle zone controllate dai partigiani jugoslavi. Scattò così l’operazioneche coordinata dal generale Hausser, in soli sette giorni riporterà tutta la regione sotto il controllo del Terzo Reich.

Le forze tedesche e italiane penetrarono nell’Istria con tre colonne, precedute da forti bombardamenti aerei, raggiungendo in pochi giorni tutte le principali località. I reparti partigiani furono annientati e costretti alla fuga verso l’interno, cercando essenzialmente di sganciarsi senza combattere. Solo piccoli nuclei cercarono senza successo, di rallentare le due possenti divisioni SS con imboscate, colpi di mano e agguati.

I tedeschi come sempre succedeva reagirono colpendo la popolazione civile, anche di etnia italiana, con fucilazioni indiscriminate, violenze, incendi di villaggi e saccheggi. L’operazione Wolkenbruch si concluse ufficialmente il 9 ottobre 1943 con la conquista di Rovigno, porto di pescatori sulla costa occidentale della penisola istriana. Scacciati gli jugoslavi, gli italiani, cominciarono a fare la conta dei morti e dei dispersi.

Durante quella che venne definita la prima occupazione slava delle zone Istriane, in un solo mese centinaia, più probabilmente migliaia di persone erano state arrestate, fascisti e non, bastava essere italiani. Poche le più fortunate, verranno liberate dai tedeschi dalle improvvisate carceri jugoslave, della maggior parte, non si conoscerà mai la sorte. A breve si comincerà a parlare e a conoscere l’orrore delle foibe.

A seguito di questi fatti veniva costituita la Zona d’operazioni del Litorale adriatico o OZAK (acronimo di Operationszone Adriatisches Küstenland) comprendente le province di Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume e Lubiana, sottoposta a diretta amministrazione militare tedesca e sottratta al controllo della Repubblica Sociale Italiana. La stessa cosa era successa nelle provincia di Bolzano, Trento e Belluno come venne costituita la Zona d’operazioni delle Prealpi o OZAV (acronimo di Operationszone Alpenvorland).

OZAK anteprima

Chi volesse approfondire l’argomento OZAK, puo leggere il nostro post al seguente indirizzo:

l’OZAK Operationszone Adriatisches Küstenland (Zona d’operazioni del Litorale adriatico)

Grazie per aver letto il nostro post e con la speranza che vogliate continuare a seguirci anche in futuro Vi salutiamo e diamo appuntamento al prossimo.

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