La Pistola Mitragliatrice F.N.A.B modello 1943 “Die Beste italienische”

Oggi parliamo di una pistola mitragliatrice poco nota la F.N.A.B mod. 1943, o più comunemente FNAB 43. Poco nota perché venne prodotto solo sul finire della guerra e in numero molto irrisorio. Parlando di numeri si pensa ne siano stati prodotti circa 7.000 esemplari ma in realtà potrebbero essere molti meno forse non più di mille. Ciò si desume dal fatto che gli esemplari fino ad ora osservati non hanno i numeri di serie inferiori al 5000 e non superiori al 5999.

Il F.N.AB. 43

L’arma fu ideata e disegnata dalla fabbrica Società Anonima Revelli Manifattura Armi guerra di Cremona a partire dal 1942, mentre venne poi assemblata presso la Fabbrica Nazionale Armi di Brescia (da cui la sigla).

Venne realizzata prendendo spunto dalle armi degli alleate come lo Sten inglese e il Ppsh41/PPS43 sovietico, rispetto alle quali era però essa era considerevolmente più sofisticata. Quando divenne operativa era ormai tardi per incidere sulle sorti del conflitto dato che i primi esemplari vennero distribuiti durante l’invasione degli Alleati in Sicilia.

Trovo impiego successivamente nelle truppe della Repubblica Sociale, nella quale venne soprattutto utilizzato dalle Forze Speciali, dalle camicie nere delle Brigate Nere , dai reparti della Guardia Nazionale Repubblicana, dalla Xª Flottiglia MAS e dalla Divisione “San Marco”. Servi anche nelle forze armate del Terzo Reich, che la soprannominarono “Die Beste italienische” la migliore italiana, oltre che essere usata, come preda bellica, dalle formazioni partigiane.

Beretta MAB 38

L’FNAB 43 venne chiamato anche “mitra Zerbino”, dal nome dell’allora Sottosegretario agli Esteri della Repubblica Sociale Italiana. L’ arma era esteriormente simile al Beretta MAB 38, ne utilizzava il medesimo calibro, il 9 mm parabellum e i suoi stessi caricatori. Se ne differenziava invece per il calciolo metallico ribaltabile concettualmente simile a quello della pistola mitragliatrice MP40 tedesca e per la più complessa organizzazione meccanica: la FNAB 43 impiegava un dispositivo per ritardare l’apertura dell’otturatore, in luogo della semplice chiusura labile del moschetto Beretta.
Inoltre, il ciclo di sparo iniziava ad otturatore chiuso, caratteristica che lo apparentava più a un moderno fucile automatico piuttosto che alle pistole mitragliatrici coeve. Altra caratteristica che lo distingueva dal Beretta era il fatto che non presentava parti in legno né parti stampate, ma era assemblata a partire da pezzi lavorati dal pieno.

L’arma venne dotata di un freno compensatore integrale, simile a quello dei mitragliatori russi, e un carter ribaltabile per l’inserimento del caricatore. Il calciolo ribaltabile facilitava anche il trasporto dell’arma da parte delle truppe d’assalto. Era un’arma ben fatta, precisa ed efficace. La caratteristica di sparare a otturatore chiuso e la cadenza, piuttosto lenta, del tiro a raffica la rendevano particolarmente stabile e ben controllabile. Utilizzava caricatori che potevano essere da 10, 20, 30 o 40 colpi, tiro utile fino a 400m.

Nel 1978, due esemplari di quest’arma, caduti nelle mani delle Brigate Rosse, furono impiegati nella strage di via Fani, che si concluse col sequestro dello statista Aldo Moro. In quella occasione, i colpi sparati furono esplosi prevalentemente dalle due FNAB 43 in dotazione ai terroristi.

Sotto riportiamo le caratteristiche tecniche dell’arma:

Calibro: 9 mm Munizioni: 9 M38 Fiocchi, 9 mm Parabellum

Azionamento: chiusura a massa ritardata, con selettore di tiro

Cadenza di tiro: 400 colpi al minuto in full auto

Velocità alla volata: 373/380 m/s

Gittata utile: 400 m

Peso (scarico): 3,7 Kg

Lunghezza: 790 mm con calcio esteso, 526 mm con calcio ribaltato

Lunghezza canna: 198 mm

Alimentazione: caricatore da 10, 20, 30 o 40 colpi come Mab 38

Congegni di mira: alzo regolabile fino a 400/500 m, mira fissa a V

Un pensiero riguardo “La Pistola Mitragliatrice F.N.A.B modello 1943 “Die Beste italienische”

  1. Il MAB 38 ha un’ importante differenza con il F.N.A.B. 43: e’ contemporaneamente anche un fucile semiautomatico, grazie al doppio grilletto.E forse proprio per questa dualità’, nonostante il maggior ingombro del calcio fisso, fu preferito nel dopoguerra per la dotazione delle forze di polizia, operante di norma in scenari urbani ristretti e problematici e contro un singolo avversario.

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